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Livigno da bere...

...tutta in un fiato!

Era da un po' di tempo che volevo toccare con mano questo angolo di paradiso della MTB ed è stata una piacevole conferma.

Livigno si adagia per 4 km.in una conca dominata da alte montagne. Le guardi con sommo rispetto. Le strade e i sentieri che salgono in quota ti fanno tremare le gambe. Ciò non toglie che la tua voglia di metterti alla prova sia ancora più forte dello sforzo fisico. Mettiamoci anche che è un brulicare di bici e bikers, la maggior parte con caschi integrali e protezioni.  In paese ci sono negozi specializzati che fanno aumentare all'inverosimile la tua salivazione.

Siamo arrivati a Livigno nel primo pomeriggio di lunedì. Il tempo di sistemarci e pranzare ed io e Pippi siamo partiti in esplorazione. A fianco di Livigno corre una ciclabile divisa in: pedonale, equestre e ciclabile. Prendiamo la salita che porta al Passo Foscagno. La pendenza è già interessante, poi entriamo in uno sterrato, precisamente una pista da sci, e proseguiamo fino all'imbocco di un single track il cui accesso è bloccato da un veemente segnale posto sicuramente da taglialegna. Peccato perché era stupendo. Tornati sul bitume, abbiamo preso un sentiero marchiato 121 che poi abbiamo scoperto che era la Stoner. A parte un paio di punti tosti, era un single track con curvette paraboliche e qualche salto. Siamo arrivati alla stazione di partenza di una funivia con un sorriso a 32 denti.

Il giorno successivo, sono partito alla "Lupo Solitario" e ho puntato deciso a una salita molto dura che si arrampicava di fronte al nostro camping. Non so esattamente la pendenza, ma posso assicurare che faceva molto male. Con mia sorpresa sono arrivato proprio al Mottolino, altro toboga spettacolare. Il Mottolino ha due percorsi: il rosso, ovvero quello più duro con tanto di passerelle sopraelevate, e il blu, quello più naturale e flow. Saggiamente, ho scelto il blu e mi sono veramente divertito. Punto di arrivo la stessa stazione di lunedì. Nel pomeriggio e nella notte è stata una successione di forti temporali.

Questa mattina - mio quarto giorno consecutivo in bici - ho accettato l'invito di Gabriele Costerman, uno dei più forti ciclisti veronesi, di salire dalla Val Federia fino a quasi quota 3000 per poi sbogolarci sul Carosello 3000. Altra salita durissima, ma la vallata e le montagne sono stupende. Arrivati al GPM siamo stati sbattuti letteralmente da un forte vento gelido che ci ha fatto desistere dal salire al Madonon, punto panoramico eccezionale, e ci siamo diretti al cancelletto del Carosello 3000. 

Beh, non avevo mai provato una discesa flow come questa. Tanti km.di discesa con curve paraboliche, dossi e un panorama da brividi. 

La voglio rifare,  prima di salutare Livigno, magari noleggiando una bella All Mountain.


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