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Ledro+Tremalzo=Relax

Un fine settimana dedicato solamente a noi due. Anche Dylan e Milo lasciati a casa con una dog-sitter d'eccezione. Non avevamo ricordi. Vabbè, Claudia mi ha concesso di portare la FATina per un giretto, quindi le ho rubato qualche ora del sabato mattina.

La meta decisa è stato il Lago di Ledro in un campeggio con centro benessere e piscina. Questo laghetto è veramente incantevole e le montagne che lo circondano sono un invito a nozze per noi Bikers. Tra esse c'è il Monte Tremalzo, vero tempio della mountain bike. Nelle mie varie incursioni nella zona dell'Alto Garda, lo avevo puntato sempre, ma per vari motivi mi ero sempre fermato qualche chilometro sotto e precisamente a Passo Nota.

Questa volta sono partito deciso con l'unico obbiettivo: il Passo Tremalzo.

1995 e 1997. Tanto, troppo tempo era trascorso dalle mie partecipazioni all'Adrenalina Bike XTreme, per me la Granfondo più dura mai affrontata. Nemmeno la Sella Ronda Hero è così dura. La partenza era da Limone e dovevi sudare le proverbiali sette camice lungo i 30 km. di salita per scollinare al Passo Tremalzo. Da lì iniziava la tostissima discesa di 20 km. circa. Primo tratto la strada militare con terreno smosso e strapiombi e con panorami mozzafiato, per chi aveva il tempo di ammirarli, che finiva a Passo Nota. Secondo tratto un toboga molto stretto con passaggi altamente tecnici. Infine, il terzo tratto molto ripido con ciottolato finale fino a Limone. Nel 1997, sul ciottolato bagnato avevano steso dei provvidenziali tappeti per consentirci di frenare e rallentare almeno un po'.

Chiusa questa doverosa parentesi, ritorno al presente appena passato. Per salire al Passo Tremalzo ho scelto il giro antiorario Lago di Ledro/Tiarno/Lago d'Ampola. Prima di arrivare al secondo laghetto, ho pensato bene di fare uno scurtolo cementato molto velenoso. Grazie ad esso, mi sono alzato molto di quota. A dirla tutta, volevo salire verso Malga Caset, ma il sentiero veniva indicato come "Enduro", quindi sicuramente più bello da fare in discesa. Ho già deciso che lo farò al più presto. In sostanza ho pedalato su bitume fino al Passo Tremalzo. Vabbè, ho sopportato tutto questo perché si è trattata di una salita simile alla Peri/Fosse, che mi piace molto, e poi perché volevo arrivare al GPM velocemente. Uscito indenne da una piccola transumanza di mucche e vitelli che mi ha consentito anche di rifiatare, sono arrivato al Rifugio Tremalzo. Pausa "strudel+coca", cambio di magliette e poi via verso il Passo Tremalzo. Nonostante gli anni passati, mi ricordavo questo tratto sassoso. Sembrava che i sassi fossero sempre rimasti al loro posto! Al GPM un paio di foto alla maestosità dei monti, guardiani immortali di quei luoghi, uno sguardo ai tornanti e alle gallerie sottostanti e poi giù per gli 8 km. che mi separano da Passo Nota. La discesa, come sempre, è troppo veloce e sono stato contento di aver scelto la FATina che con le sue grosse ruote ti perdona qualche piccolo sbaglio di traiettoria. Da Passo Nota mi sono diretto a Bocca dei Fortini. Lì ho chiamato Claudia per decidere l'ora di pranzo. La mia idea sarebbe stata quella di proseguire verso Passo Rocchetta, Punta Larici, Pregasina e risalire a Molina di Ledro. Questo sarebbe stato un giro "Top of the Top", ma i tempi di rientro si sarebbero un po' troppo dilatati, quindi ho scelto di scendere direttamente al Lago di Ledro. Posso assicurare che anche questo giro è fantastico.

Sono stati un paio di giorni di completo relax e possiamo dire che siamo stati proprio bene. Da ripetere! 


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