Un fine settimana leggendario.
- Fabio Savoia
- 26 giu 2017
- Tempo di lettura: 4 min
Canicola. Lessinia. Relax. 5 amici - Athos, Manu, Vito, Alex e Massimiliano (Nicolini) - che spingono per partecipare alla Lessinia Legend: decisione e iscrizione al penultimo giorno utile. Convinto, anche se non cè voluto molto, Marco Cornago ad iscriversi alla gara. Voglia di vivere la serie di eventi collaterali a questa gara storica. Consapevolezza delle previsioni meteo che danno una finestra di maltempo proprio per domenica. Un amico ritrovato: Luca Sivero.
Potrei andare avanti con vari flash per descrivere il fine settimana appena trascorso nella mia amata Lessinia, ma sarebbe troppo riduttivo.
Sono stati giorni opprimenti per il gran caldo ed io e Claudia abbiamo sfruttato molto volentieri la mia partecipazione alla Lessinia Legend per trasferirci a Bosco Chiesanuova già da venerdì sera. Mi stupisce sempre il fatto che in meno di un'ora puoi raggiungere la Lessinia, idem per andare sul Lago di Garda. Verona, oltre che essere una città bellissima, offre anche questo e noi veronesi dobbiamo ricordarci sempre che siamo molto fortunati per questo meraviglioso territorio.
Dopo aver parcheggiato il camper nella bella area proposta dagli Organizzatori della Lessinia Legend, abbiamo passeggiato per le vie del paese praticamente già pronto per accogliere il migliaio di Bikers. I morsi della fame si facevano sentire e, nel nostro girovagare, abbiamo cenato alla Pizzeria Trattoria Caneva che consiglio a tutti. Lì ho potuto anche salutare Simone Scandola e Remigio Birtele dello Staff organizzativo, e Remo Campagnola e Simone Recaldin dei Raccoon Riders.
Sabato mattina, la sorpresa gradita. Mentre facevamo colazione, ho visto passare un camper con un profilo familiare. Era Luca Sivero salito anche lui a Bosco per partecipare all'Extreme. Non avevo ricordi di vederlo, a parte qualche fugace visita in Focus Italia. Claudia, addirittura, erano anni che non lo vedeva. Ci siamo messi a chiacchierare per aggiornarci su tutto e il giorno dopo abbiamo rivisto Grazia e le loro splendide figlie: Arianna e Chiara. La giornata di sabato è trascorsa piacevolmente ed in pieno relax: altro giro in centro paese con varie soste per salutare e parlare con vari amici presenti - un caro saluto ancora a Claudia Fiorin e Daniele Corso -, sgambatella verso Valdiporro con Luca, Vito, Driss e Marco Cornago. Giornata chiusa con una simpatica cena insieme a Luca, Vito, Paolo, Damiano, Stefano e Driss. Siamo andati a letto con un cielo stellato e ci sembrava impossibile che per il giorno dopo fosse prevista pioggia.

Domenica: Cielo molto minaccioso a conferma delle previsioni. Vabbè, si va lo stesso. A me interessava che non piovesse mentre si stava in griglia. Nella mia griglia, l'ultima, il clima era molto rilassato. Tanti saluti e scambi di battute su quello che avremmo affrontato. Il tempo di una foto con Giuseppina Coppola e Christian Bergamini, ormai una presenza costante durante le gare da me scelte, e poi siamo partiti. Come al solito, ho spinto per risalire il gruppone, sempre ricambiando i saluti dei biker che mi conoscono.

Mentre salivamo verso Griez vedevamo le nuvole salire velocissime e qualche goccia di pioggia iniziava a cadere. No problem, ormai eravamo lanciati e nulla ci poteva più fermare, nemmeno il violentissimo temporale che si è abbattuto su di noi. Tuoni, fulmini, vento, pioggia e grandine hanno ridotto la visibilità praticamente a zero. Ci siamo fermati il tempo utile per indossare smanicati o giubbini antipioggia e poi via di nuovo sugli sterrati bellissimi che solcano la Lessinia. I cancelli aperti delle varie proprietà private sono stati una goduria per noi avventori della zona, abituati a trovarli chiusi nelle escursioni. Durante il temporale primo problema con la mia ruota posteriore. Io e Marco Cornago, che stavolta è stato di parola facendo la gara insieme a me, abbiamo tentato di riparla sparando un Fast - accessorio inutile ed anche ieri ne ho avuto la conferma. Non lo userò mai più -, un paio di bombolette di CO2. Siamo ripartiti speranzosi , ma dopo qualche km. la gomma era ancora a terra. Entrambi testardi, ci siamo rifiutati di mettere la camera d'aria ed abbiamo proseguito con la gomma agonizzante fermandoci ogni tanto per pomparla. Dopo Podesteria, saggiamente, seppur dispiaciuti, gli Organizzatori hanno tagliato di 20 km. l'Extreme e accorpato il Marathon ed il Classic. Una decisione difficile, ma che rende onore a Simone & Co. perché hanno pensato all'incolumità dei partecipanti. Scollinato il Monte Tomba, sentivo già il profumo delle brioches della Pasticceria Valbusa e ho spinto il più possibile fintantoché, a circa 8 km. dall'arrivo, ho ceduto e ho montato la camera daria. Pressione della gomma ristabilita e via a recuperare posizioni. Io e Marco siamo arrivati appaiati al traguardo e lo devo ringraziare veramente tanto. Se non ci fosse stato lui, forse avrei valutato anche il ritiro...forse ;-)

Ah, nonostante la mia lunga esperienza, cado ancora in errori banali. Da adesso in poi, in caso di foratura in gara, subito camera d'aria. Ricordatevelo anche voi. Io ci proverò :-D
La giornata è passata velocemente , mentre, seduto al bar, attendevo l'arrivo dei veri leggendari, ovvero quelli che hanno affrontato l'Extreme.
Vorrei ringraziare tutti gli amici che ho incontrato durante questo bel fine settimana, ma l'elenco sarebbe lunghissimo. Tante sono le belle immagini della Lessinia Legend 2017, ma quella che mi piace ricordare di più è la tavolata di venerdì sera dello Staff organizzativo. Tutti stanchi per il gran lavoro fatto durante la giornata, ma tutti sorridenti. CHAPEAU!

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