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21 maggio, terapia d'urto

Domenica mattina. Sole. Amici che ti aspettano al consueto ritrovo. Voglia incontenibile di pedalare. Se avessi ascoltato i miei bronchi e il medico, sarebbe stato di pazientare ancora qualche giorno. Sono stato consapevolmente incosciente, quindi, sono salito sulla mia FATina per andare alle piscine Santini. Ho aperto i polmoni subito dopo pochi metri salendo ai Gaspari. Lo so, potevo scegliere di pedalare verso la città aggirando le Torricelle, ma, come al solito, sono partito "quasi" in orario ;-)

Ad aspettarmi al ritrovo c'erano: Nicoletta, Diego, Andrea, Boma, Vito, Claudio, Manuele, Matteo, Riccardo, Max, LucaR, Enzo. Insomma, una buona parte del Team Benetti. Sorpresa del giorno: Diego mi ha proposto di andare a Est. Io ero già convinto, come di consueto, di pedalare in Valpolicella. Ero quasi emozionato, oltretutto, Diego mi ha suggerito di andare verso Castagnè, però a una condizione: dovevamo superare i 1000 mt.di dislivello. Non sarebbe stata un'uscita ABC, ma Nicoletta ha dimostrato che ormai è pronta per fare il salto di qualità. E stata bravissima e non ha mai mollato.

Siamo partiti e nella mia testa c'era il "Gioco delle Dorsali", una vecchia reminiscenza dei miei albori MTB. Via Sbusa, fortunatamente, con fondo pedalabile, compreso l'ultimo dentino malefico. Lasagna sino a San Mattia. Alter Ego, da dove parte la discesa tra gli ulivi che porta fino a Poiano. Io ero davanti ed avevo preso il tratto più tecnico, quello che arriva dietro la chiesa. Diego mi ha fatto risalire per prendere quello più "soft". Per raggiungere Novaglie, li ho indirizzati al single track stretto ed in leggera contropendenza. A parte qualche colpo di tosse, le gambe "tiravano ben dal de drio". Altro single track, compresa la Salita delle Streghe per arrivare al Piloton. Foto di rito e poi via verso Mizzole. 

La scelta per salire a Pian di Castagnè è stata veramente la più tosta. Dico solo che se siete al Piloton e girate lo sguardo verso il Pian vedrete una strada sterrata che fiancheggia i vigneti. Ebbene, a vederla da lontano fa impressione. Pedalarla vi fa dubitare sulla scelta di questo magnifico sport. Abbiamo evitato di scendere dalla Jurassic Park scegliendo di proseguire in discesa per poi risalire a Castagnè. Vi assicuro che anche questa lunga salita non lascia respiro. A Castagnè veloce tavolo di discussione e poi tutti hanno accettato la mia proposta di salire ancora verso il Monte Caiò percorrendo un tratto di una vecchia gara XC. Mentre si saliva il silenzio era assordante. Pausa relax nel prato antistante il cimitero di Trezzolano dove abbiamo deciso di scendere il primo tratto della Albys e poi proseguire giù in picchiata verso la chiesa di Pigozzo. 

Altra scelta saggia, visto che già il giorno prima gli amici enduristi mi avevano raccontato che la seconda parte della Albys era al limite per i sassi molto viscidi. A Pigozzo, Diego non ancora soddisfatto perché non era stata raggiunta l'altimetria consueta, ha imposto la salita spacca gambe che sale dritta verso la Quercia. Se non ho perso un polmone ieri, non lo perderò più :-D Pace e Maroni fatti in scioltezza, prima erano rientrati verso casa Rino, Andrea e Boma. Altra scissione del gruppo con Diego e gli altri che sono scesi verso Sezano, mentre io, Nicoletta, Enzo e Max ci siamo diretti verso Grezzana per un aperitivo al Bar all'Olmo. Doppio giro di aperitivi, quattro ciaccole e sono tornato a casa. Posso affermare tranquillamente che: "STO BENE!" 

Ringrazio tutti gli amici per le piacevoli ore trascorse insieme. Un grazie particolare a Riccardo e Andrea che ci hanno lavato centrando tutte le pozzanghere trovate per strada. DO BUTELETI (traduzione in italiano: due bambini) :-D 


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