#FaboLibero
- Fabio Savoia
- 1 mar 2017
- Tempo di lettura: 1 min
Prendo spunto dagli ultimi avvenimenti che sono oggetto delle solite discussioni, ovviamente, in questo Stato che non riesce/non vuole svincolarsi da quello pontificio. Due giorni fa Dj Fabo, ieri Gianni (Trez). In comune la stessa scelta, la stessa stanza della clinica svizzera, la stessa necessità di dover "migrare" per poter morire serenamente dopo inutili tentativi di cura.
Tutto il mondo politico italiano è responsabile di questo vergognoso tergiversare sull'approvazione di una legge che possa concedere la libera scelta di un essere senziente di porre fine ad una sofferenza e ad uno stato di salute irreversibile. Eluana, Piergiorgio, Fabo, Gianni e gli altri e quanti ancora?
Io ho avuto una bella serie di infortuni ed in uno, quello delle fratture vertebrali durante una gara nel 2004, ho rischiato molto di finire tetraplegico. Non era il mio momento, ma essendo un Biker, sia in bici che in moto, il rischio è sempre molto alto. Anche per questo ho sottoscritto la raccolta di firme che troverete in questo link: http://eutanasialegale.it/

Come già fatto sui vari social, invito tutti a sottoscrivere questa raccolta di firme. La Repubblica Italiana ha più di 70 anni. Sarebbe ora che diventasse adulta e, soprattutto, che divenisse un vero stato laico.
« Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude. [...] Purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita, è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche. »(Piergiorgio Welby)
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