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Le Origini della MTB

Riporto integralmente il Sogno realizzato dall'Amico Remo, che ho citato doverosamente come autore di questo post, e ritengo che non ci sia null'altro da aggiungere. Ho scelto solo una foto delle tante scattate da lui e dai suoi compagni d'avventura ritenendo che rappresenti benissimo il loro tuffo nel passato. Buona lettura!!!

"Dal mio punto di vista raccontare le proprie passioni non è mai tempo perso,mi sono trovato spesso a raccontare di un’esperienza o di un'esplorazione, specialmente se vissuta in sella ad una mountain bike, mio mezzo preferito per cavalcare il tempo libero ed i sogni.

Proprio dal sognare un avventura, mi sono trovato a cavalcare la mtb in California, non tanto per dire o scrivere "ho pedalato in California", che potrebbe essere un desiderio comune di chi viaggia in uno stato talmente solare, ma per dire sono andato a scoprire le origini della mtb, in mtb, in California, con un gruppo di amici e di appassionati che si sono fidati di ciò che io sognavo.

E quindi il sogno da tale, si è trasformato in progetto, il progetto da tale si è trasformato in contatti, e i contatti si sono trasformati in realtà. Grazie ad UsaBound Verona, filiale italiana della sede americana, ho fissato il punto base al San Anselmo Inn, San Anselmo, Marin County e da lì ho srotolato tutta la tela della bici grassa, incontri sentieri e pub,con i consigli di Charlie Kelly, e con contorno di Parchi e Metropoli consigliati da Davide di UsaBound. San Anselmo, con Fairfax e Larkspur , a nord di San Francisco, è importante per i club ciclistici più storici della zona, e alla fine degli anni '70, alcuni personaggi,(padri fondatori della Mtb) Breeze, Kelly e Fisher, dedicarono gran parte delle loro giornate a vivere la bici diversamente rispetto la bici da corsa, da loro utilizzata. Grazie alle Krancklers (bici da ragazzi, un po' come le nostre cross)ed alle modifiche da loro apportate, iniziarono a salire sui monti della baia e a scendere a rotta di collo,trasformando con galletti reggi sella, freni a tamburo e cambi, le bici in bici da montagna, e dando origine al nome "mountain bike" ed alla prima azienda stessa che si occupò della loro vendita; il dopo è conosciuto, Fisher divenne il nome successivo e la Specialized iniziò a costruire in produzione industriale finché la mountain bike arrivò in tutto il mondo , anche in una viuzza di Verona dove il sottoscritto comprò la sua prima mtb all'inizio degli anni 90.

Capite quindi che per me, come per il movimento mtb mondiale, le origini della mountain bike (e dove esiste il museo della mtb, ancora gestito da Kelly e Breeze) è lì tra San Anselmo Fairfax e Larkspur. Tracce epiche si snodano in quelle colline, dal China Camp sulla baia, al Mt. Tamalpais verso il Pacifico, passando per il Tamarancho e le Black Mountains con il loro storico Repack, la prima traccia e gara di Downhill della storia.

Ecco ,per questi motivi a settembre il sottoscritto con Simone, Daniele, Stefano, Luca, Carlo e Damiano, si è imbarcato da Bologna fino a San Anselmo. Del viaggio di una settimana (solo direte voi...abbastanza diremo noi) abbiamo inserito tutto a contorno della passione, quindi visite a San Francisco e ai parchi della Nord California, mantenendo ben saldo l'obiettivo di pedalare sul Tamarancho, sul China Camp e sul Monte Tam con la sua Repack. Appena arrivati a San Anselmo, lo storico e accogliente San Anselmo Inn, pieno di fascino da old west, ci ha ospitati per riprenderci dal volo e prepararci alla mattina successiva; visita al paese di San Anselmo (luogo di residenza di nientepopodimeno di George Lucas), ritiro bici ed incontro con Mr. Joe Breeze al Mountain Bike Hall of Fame, il Museo della Mtb. Di buon ora, con un sole ed una temperatura fantastica che dureranno tutta la nostra vacanza, dopo il ritiro di 7 splendide bi ammortizzate DeVinci e Kona, presso un noleggio in Sa, pedalando ci rechiamo al Museo della Mtb, dove abbiamo incontro con Joe Breeze. Ed io con la pelle d'oca........alta una spanna, avete presente libri e storie che ho letto su quest'uomo e sull'altro matto di Kelly?Vabbè....mi perdo... Mr. Breeze è un mito sulla sessantina che non ha bisogno di dimostrare nulla a nessuno, e con fare cordiale e disponibile ci ha illustrato con modelli reali la storia della bici e della sua trasformazione nelle epoche e negli anni fino a diventare una mtb. The Glory years sono stati gli anni '80 per questa formidabile variante della bicicletta, in quel periodo tutti cercavano di apportare modifiche e novità, in California ingegneri aerospaziali applicavano idee al settore nascente e i trails della zona davano solo filo da torcere a chi voleva testare le nuove invenzioni. Alla conclusione di un tour culturale intervallato da confronti e conversazioni tra due mondi, abbiamo presentato l'idea e la formazione del progetto Deaneasy, brevetto registrato dal veronese Alberto Deanesi, infortunatosi a Giugno, una doppia valvola per evitare le forature e regolare le pressioni sulle gomme delle mountainbike.

Mr. Breeze si è dimostrato entusiasta degli esemplari e ci ha mostrato la via per iniziare il nostro viaggio sul Tamarancho, un fantastico e lungo trail sul Parco Nazionale della zona gestito e mantenuto dagli scout locali. I trail sono a pagamento, e nell'organizzazione americana dei permessi per girare in mtb, registrandosi al momento del pagamento si è sicuri che nel caso qualcuno si perda o si faccia male , vi sia una sorta di rintracciamento passivo delle persone registrate. Ottimo. Il trail partendo da una strada secondaria di Fairfax sale sulle colline , inerpicandosi tra vegetazione bassa e terreni con radici evidenti e canyon esposti, raggiungendo spesso le sommità con panorami mozzafiato, essendo un percorso ad anello vi è un senso per salire ed uno per scendere. La temperatura è elevata qui e solo il vento in cima ci rinfresca dal sudore . Finalmente dopo ogni salita, si presenta la discesa, adrenalinica, con sponde create ad hoc su un terreno quasi sabbioso, cunette e dossi mai troppo pericolosi, ma guidati bene. Finiamo la traccia che è già ora di tornare, in bici verso San Anselmo, senza però perderci il sospirato Gasthaus pub, dove si può entrare appendendo la bicicletta alle griglie e bersi una birra, ovviamente non sarà una ma di più ed inoltre conosciamo un gruppo locale di bikers che fanno notturna il mercoledì sera come noi Raccoon Riders (la mia squadra di cialtroni) e quindi è amore a prima vista, festeggiato a chi offre più giri di birra...un deghejo ciclistico in chiave Californiana, con maccheroni e lasagne.....spegnamo la serata distrutti, addormentandoci chi ancora vestito, chi in doccia.

La mattina successiva ci spostiamo verso est, sulla baia, con il supporto del San Anselmo Inn, andremo all'attacco del China Camp via furgone, per poi restare soli fino al ritorno. L'affiatamento tra compagni oramai c'e' e dopo deposito dollari e registrazione , partiamo in un continuo sali e scendi per il trail più lungo e costante, con continue viste sulla Baia e sull'interno, in passaggi tecnici e forestali sabbiose, i Puma e i serpenti a sonagli qui hanno casa, noi cerchiamo di non disturbarli, riprendendo solo i cerbiatti, che qui vagano senza curarsi degli umani. Al termine del China Camp, dopo il pranzo a sacco fornitoci dal San Anselmo Inn, procediamo in direzione di Ross, all'interno per poi salire fino ai Five Corners, dove esploriamo la zona dei laghi, paesaggi fantastici e rilassanti, mentre da pedalare ce ne è ancora molto, ma esplorando le mappe e le carte riusciamo a trovare le tracce più belle per tornare a San Anselmo all'imbrunire.All'Inn ci prepariamo domani ci aspetta il mito, la salita al Monte Tam e la ricerca della Repack, la traccia non segnalata della mitica gara che dal 78 al 88 qui si correva, e dove il sig Fischer segnò l'imbattuto tempo di 4.22. In un clima rilassato ci riposiamo in questo fantastico posto pacifico di San Anselmo, esplorando ristoranti locali e pub tipici.

E' l'Alba, dopo veloce briefing con Cico, il responsabile della struttura, saliamo in sella, io conto di aver bisogno di acqua per coprire distanze e dislivello, quindi approvvigiono ulteriormente il sacco viveri e finalmente partiamo. Monte Tamalpais non è altissimo, seppur sovrasta tutta la baia, con una visione fino a tutta SanFrancisco, misura 790 mt di altezza, ma con il clima subtropicale e la polvere che caratterizza i trail in salita, si fatica. Arriviamo in cima stanchi, ma entusiasti, il pensiero di essere sul Gota della mtb mi domina e gli ultimi metri pedonali che ci separano dalla cima e dalla caratteristica torre di osservazioni li percorro quasi saltellando.La vetta ci regala una visione eccezionale di tutta la Marin County, dall'oceano a Richmond e Berkeley, passando per la baia e San Francisco. Il tempo per la pausa pranzo, e via di nuovo a pedalare, si scende e si deve risalire, fino alle Black Mountains, per cercare la Repack che in una discesa mozzafiato ci porterà fino a Fairfax. La tensione sale, ci dobbiamo fermare per decidere come salire, in quanto sembra che la valle sottostante e le vie di accesso siano chiuse per elevato rischio di incendio, ma la passione prevale, dobbiamo provarci comunque. E quindi il gruppo compatto risale verso la traccia che si rivela la più lunga e fisica di questi giorni. In cima alle Black Mountains chiediamo ad una coppia di camminatori se siamo vicini alla Repack;"you are closer!" ci rispondono....beati voi....su ancora, ma è l'unica a destra quindi non ci si può sbagliare...Eccola! Un senso di gratitudine e di soddisfazione ci riempie , un paio di battute tra noi e poi giù a rotta di collo, cercando senza voler insidiare un record , ma bensì rispettarlo con dovute sterzate e salti, addirittura a metà percorso un gruppo di camminatori ci supporta battendo le mani e gridando "Go!Go!Go!", via via via....andare....polvere, nuvole di polvere, risate, sole e passato ci accompagnano in una lunga e divertente corsa in mtb!Finisce presto la discesa ma senza lasciarci alcun amaro in bocca!

Repack, è stata nostra, e non ci resta altro che raccontarla. Ora a Fairfax, dove la birra I.P.A. ci aspetta, e domani San Francisco, per continuare un viaggio fantastico, ma senza più le nostre fidate bici. Grazie California,grazie Breeze, Kelly, Fisher e a tutti coloro che hanno avuto coraggio e fortuna nel realizzare il nostro sogno di oggi.La Mtb.

Settembre 2016 Remo, SùeZó ,Campagnola.

Ps. tutte le informazioni su luoghi trails e storia dei personaggi raccontati sono stati recuperati dal libro “Fat Tyre Flyer”di Charlie Kelly, coordinato da Joe Breeze. Ps1.si ringrazia Cico e Davide di Usa Bound per il supporto all'organizzazione e logistico. Parte del materiale raccolto è sulla pagina FB Le Origini della Mtb e Raccoon Riders."


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